Open ZFS

La tecnologia di storage open source OpenZFS offre tutte le risposte alle esigenze delle piccole e medie imperse in termini di prestazioni, capacità, funzionalità ed economicità.
OpenZFS è una tecnologia di storage di classe enterprise originariamente creata da SUN microsystem ed utilizzata dalle grandi aziende del mercato finanziario e delle telecomunicazioni ed è divenuta accessibile alle piccole e media imprese grazie alla sua pubblicazione in modalità "open source" alcuni anni fa.

Grazie al progetto OpenZFS oggi Linux è un sistema operativo che può essere utilizzato per l'implementazione di avanzatissimi sistemi di storage adatti a supportare workload virtualizzati e condivisione di files, dotati di intrinseche capacità di protezione dei dati e di replica automatica remota.
OpenZFS unisce le funzioni di un filesystem con quelle di un volume manager ed utilizza una tecnologia di indirizzamento a 128 bit in modalità "copy on write".
Questo lo rende uno strumento estremamente potente, sicuro e semplice da usare per il governo di soluzioni di storage che possono raggiungere in sicurezza dimensioni dell'ordine delle migliaia di terabyte, sia per ambienti virtualizzati che tradizionali.
Lo storage OpenIaaS ZFS memorizza i dati con checksum da 512 byte ed utilizza commit atomici di gruppi di transazioni ogni 5 secondi.
Ciò ralizza la conversione in modalità sequenziale dei pattern casuali di I / O tipici degli ambienti virtualizzati o dei database relazionali con conseguente accelerazione delle scritture sui dischi.
Durante ogni lettura dei dati, checksum vengono calcolati e confrontati con i checksum originariamente memorizzati all'atto della scrittura. Nel caso in cui si verifichi un errore di corrispondenza, i dati vengono corretti utilizzando la parità disponibile (singola, doppia o tripla in base alle configurazioni) e l'eventuale blocco errato viene automaticamente corretto "al volo" e poi reindirizzato ad uno nuovo sul filesystem.
Questa funzionalità è nota come "autohealing" e garantisce l'integrità  dei dati e la resilienza contro dischi difettosi, difetti di trasmissione delle connessioni fisiche ed in generale verso il fenomeno della corruzione silente dei dati, particolarmente rilevante al crescere della dimensione dei dati memorizzati.
Nessun filesystem comunemente utilizzato quale NTFS, Ext4, XFS ed altri ha un livello di protezione dei dati archiviati neppure lontanamente paragonabile.
Grazie alla architettura di commit atomico unita alla modalità di scrittura di tipo "copy on write", le scritture incomplete sono impossibili su OpenZFS e lo storage pool è quindi sempre implicitamente consistente.
Ne consegue che una perdita accidentale di alimentazione nella infrastruttura durante il funzionamento non può mai corrompere un filesystem openZFS.
Al riavvio esso sarà comunque consistente e per tale motivo non esiste neppure una utility di "check disk".
Uno strumento di "scrubbing" integrato viene periodicamente eseguito in modo automatico dal sistema. Esso garantisce l'integrità di tutti i dati nel pool e ripara automaticamente tutti gli errori eventualmente presenti anche su dati "freddi" che non vengono acceduti da mesi o anni.
Il sistema di storage OpenIaaS integra funzioni di snapshotting automatico, anche incrementale, con possibilità di essere posti in rotazione. Ciò è vero sia per i volumi esportati in "file mode" (SMB, NFS) che per quelli quelli esportati in "block mode" (iSCSI).
È possibile creare politiche di snapshotting automatiche distinte per ciascuna "area logica" definita in OpenIaaS ZFS Storage e mediante essa proteggere i dati da virus e ransomware
OpenIaaS ZFS Storage può inoltre essere configurato installando a bordo uno speciale software di replica asincrona che permette di inviare presso una o più locazioni remote i dati in modalità automatica e criptata ad intervalli regolari programmabili.
Grazie ad esso è possibile generare una copia dei preziosi dati aziendali presso qualsiasi infrastruttura cloud (Amazon, OVH, Google, Aruba, etc) con la certezza che essi rimangano del tutto riservati ed in maniera trasparente alle applicazioni.
Le funzioni di replica sono in grado di riavviarsi dall'ultimo byte correttamente inviato in caso di perdita della connessione di rete e di operare in modalità incrementale ottimizzando il trasferimento di grosse moli di dati che possono durare anche giorni o settimane.